giovedì 25 settembre 2008

L'Onu vuole rimuovere l'anonimato su Internet!

L'idea dell'Itu (Unione internazionale per le telecomunicazioni, agenzia dell'Onu) di rimuovere le protezioni che garantiscono l'anonimato su Internet solleva le proteste degli internauti, o meglio: di quelli che temono una «caccia alle streghe» telematica da parte di governi più o meno repressivi (il più eclatante è quello cinese, ma anche i nostri vicini di casa francesi non scherzano , con il nuovo piano Edvig per un Grande Fratello telematico nazionale). Sul tavolo dell’Itu, riunito in questi giorni a Ginevra, c’è un testo proposto proprio dalla Cina (un paese non propriamente definibile come ‘democratico’, ma sicuramente portabandiera del Turbocapitalismo mondialista) che chiede di «tracciare l’origine di informazioni essenziali» che circolano sul Web.
Al ristretto gruppo di lavoro dell’Itu che potrebbe abolire l’anonimato sul web, chiamato in gergo tecnico "gruppo Q6/17", partecipa attivamente anche l’Agenzia per la Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti (Nsa). Le discussioni degli esperti del Q6/17 - che si svolgono a porte chiuse (per non dover rendere conto di quanto deciso! Altro bell’esempio di democraticità e trasparenza delle organizzazioni sovranazionali!) - si concentrano sullo sviluppo del cosiddetto "Ip Traceback", un sistema che permette di individuare da dove provengono dati diffusi su Internet. Gli esperti del mondo telematico temono che il Traceback venga usato dai governi per controllare informazioni scomode fatte circolare in maniera anonima.

I documenti riservati dell’agenzia dell’Onu sono stati diffusi su CNet da Steve Bellovin, un professore della Columbia University di New York preoccupato per la proposta cinese. Secondo Bellovin (nel post intitolato "Political Agendas for Network Design" del 4 settembre scorso), il Traceback potrebbe servire ai governi «per schiacciare le opposizioni» e andrebbe «contro la stessa dichiarazione universale dell’Onu a difesa dei diritti umani».Jacob Appelbaum, uno degli sviluppatori del sistema di comunicazione anonima per Internet Tor, che protegge gli utenti dall'analisi del traffico, spiega che il protocollo Ipv4, che è quello utilizzato attualmente per Internet, non è stato progettato per essere rintracciabile e finora è stato possibile utilizzare "falsi indirizzi" sia per buone che per cattive ragioni. Ma se l'Ip Traceback vuole essere una misura di difesa dagli attacchi di criminali informatici, è difficile immaginare che i primi ad abusarne non siano proprio loro...

(articolo liberamente tratto da: http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=2&ID_articolo=748&ID_sezione=3&sezione

Ennesima conferma del fatto che le organizzazioni sovranazionali siano sempre più il braccio politico del Mondialismo anti-democratico.
La Rete è uno strumento libero e democratico ed evidentemente questo non piace alle elités mondialiste! I poteri forti e i politici non finiscono mai di provare a porre limiti a questo strumento di democrazia, da qualsiasi orientamento politico provengano (basti ricordare il tentativo del governo DEMOCRATICO e DI SINISTRA di Prodi, nel corso del 2007, di imporre una legge sull’editoria che avrebbe imposto il bavaglio ai blog, baluardo della Libertà di Espressione e di Pensiero, che, pensiamo, dovrebbero essere Valori alla base di un sistema REALMENTE DEMOCRATICO!).

Nessun commento: