venerdì 14 settembre 2012

EGEMONIA CULTURALE CAPITALISTA

Il continuo aggravarsi delle condizioni economico-sociali in Italia e in molti paesi europei CI conferma che quello a cui stiamo assistendo non è la ‘classica’ crisi passeggera, ma bensì che ci troviamo di fronte ad una nuova REALTA’ STRUTTURALE che, oltre ad aggravarsi progressivamente, durerà parecchi decenni.
Siamo quindi condannati ad un futuro fatto di DISOCCUPAZIONE DI MASSA, PRECARIETA’, DISUGUGLIANZE SOCIALI, INGIUSTIZIE CRESCENTI!
Paradossalmente, tutto ciò non sembra interessare più di tanto i diretti interessati, ossia tutti quei cittadini non-privilegiati che subiscono massicciamente le politiche capitaliste, mentre il sistema continua a godere di un ampio consenso!
Come mai questa passività? Le ricette economiche e sociali dominanti (tagli, privatizzazioni, flessibilità, precarietà, sostegno e incentivi ai ricchi, americanizzazione degli stili di vita), sempre le stesse da decenni, hanno ampiamente dimostrato quanto fallaci e menzognere siano le altisonanti promesse di progresso e prosperità per tutti previste dai globalizzatori capitalisti, ma gli strateghi neoliberisti sono riusciti nell’impresa di spingere le masse a pensare che non ci sia nessuna alternativa al sistema capitalista!
Attraverso la ‘promessa dell’opulenza’ le oligarchie capitaliste mondialiste sono riuscite in un’impresa a dir poco titanica: allineare le masse, attraverso i desideri di possesso e di consumo e facendo leva sull’avidità e i bassi istinti, agli interessi delle ristrette élites che dirigono il gioco, imponendo di fatto i propri schemi sociali e mentali.
Fin dai primi anni ’70, quando la Commissione Trilaterale approntava nuove strategie di ‘domesticazione sociale’ attraverso follie quali l’abbondanza fittizia di merci inutili e la ‘costruzione di situazioni’ per indurre all’apatia sociale, è in atto un vero e proprio processo di EGEMONIA CULTURALE confacente al mantenimento dello status quo presente!
‘Egemonia culturale’ è un concetto formulato da Antonio Gramsci che descrive il ‘dominio culturale’ di un gruppo o di una classe che «sia in grado di imporre ad altri gruppi, attraverso pratiche quotidiane e credenze condivise, i propri punti di vista fino alla loro interiorizzazione, creando i presupposti per un complesso sistema di controllo».
Come ci dice Giuseppe Cadetto (su Diorama nr.308) “l’ideologia neoliberista ha penetrato ogni ambito della società fino a modificare la stessa natura antropologica delle persone. Il suo successo è il frutto di una lunga serie di fatti che hanno dato vita nel mondo ad un’egemonia culturale che potremmo definire di tipo gramsciano, ma a parti capovolte rispetto alle attese di chi aveva formulato il concetto, perché è stato il ceto oligarchico neoliberale ad imporre i propri valori e la propria ideologia alle classi popolari, svuotando di significato le istituzioni rappresentative democratiche, non più in grado di recepire e rappresentare le esigenze dei ceti subalterni”.

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