martedì 7 novembre 2017

Giustizia Sociale, Italia ultima in classifica in Europa!


Povertà, disoccupazione, precarietà, esclusione sociale, scarsi investimenti in istruzione, salute, lavoro ritraggono un'Europa che pensando quasi esclusivamente alla stabilità economica si sta dimenticando della giustizia sociale. Tre anni fa, nel 2014, uno studio del think tank tedesco Bertelsmann Stiftung sulla situazione sociale in Ue presentava dati particolarmente preoccupanti, specie quelli riguardanti la nostra nazione. l'Italia in fatto di assicurare un welfare giusto, eque opportunità di vita, di formazione, di lavoro, arrivava solo al ventitreesimo posto sui ventotto paesi, pari alla Lettonia e sotto la media europea.

Oggi le cose non sono per nulla migliorate. Lo squilibrio tra i paesi del Nord e quelli del Sud è sempre più evidente nel nostro continente: mentre la Svezia, la Finlandia, la Danimarca e l'Olanda registrano ancora un alto livello di inclusione sociale, nei paesi più colpiti dalla crisi come Grecia e Italia l'ingiustizia sociale in questi anni è fortemente aumentata e non ci sono segni di possibili miglioramenti. Dilagano disoccupazione cronica e precarietà, il welfare è assolutamente inadeguato a rispondere alle esigenze di un paese che non è più quello degli anni ’70 o ’80, ma somiglia sempre più ad una sorta di ‘repubblica delle banane’, dove è presente un’economia totalmente basata sull’export (senza nessuna attenzione al mercato interno) e dove domina una corsa senza freni al ribasso continuo del costo del lavoro, che si traduce in uno svilimento senza fine dei lavoratori e delle condizioni di lavoro.

Serve un cambio di paradigma: passare dalle esigenze di imprese e imprenditori a quelle di lavoratori e cittadini. Dal neoliberismo capitalista alla Giustizia Sociale! Giustizia sociale che non ha nulla a che fare con l’elemosina una tantum, come piace a certi reazionari. Altrimenti le cose continueranno solo a peggiorare…


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